ATTO DI INDIRIZZO PER LE ATTIVITÀ DELLA SCUOLA
ai sensi del comma 14.4 art. 1 L 107 /2015
triennio 2015 – 2018
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
in conformità al D.Lgs. 165 /2001, così come modificato dal D.Lgs. 150/2009 e ai sensi del comma 14.4, art.1, della L 107/2015 nel quale è previsto che il D.S. definisca gli indirizzi per le attività della scuola e le scelte di gestione e di amministrazione
TENUTO CONTO
- degli esiti dell’autovalutazione di Istituto e, nello specifico, delle criticità indicate nel Rapporto di AutoValutazione (RAV);
- dei risultati delle rilevazioni nazionali degli apprendimenti restituiti in termini di misurazione dei livelli della scuola e delle classi in rapporto alla media nazionale e regionale;
- della presenza di corsi serali per adulti;
- degli elementi fondanti l’istruzione tecnica (linee guida) di tutti gli indirizzi, articolazioni e specificità presenti nell’Istituto "Michael Faraday" ivi compreso il corso serale;
- della necessità di innovazione delle pratiche di insegnamento verso modelli orientati allo sviluppo di ambienti di apprendimento laboratoriali, cooperativi, orientati allo sviluppo delle competenze di base, disciplinari e trasversali
INDICA
con il presente atto di indirizzo le linee guida e gli orientamenti attuativi del Piano Triennale dell’Offerta Formativa, sintesi dei diversi percorsi didattici ed educativi tesi a conseguire gli obiettivi istituzionali e quelli specificatamente vocazionali e identitari di questo Istituto.
Le iniziative da attuare, a seguito delle riflessioni scaturite dal rapporto di autovalutazione (R.A.V), necessitano di una nuova modalità di condivisione capace di avviare il processo di miglioramento e accrescere la già ricca offerta formativa.
Il presente Atto costituisce l’indirizzo relativo al P.O.F. triennale 2016/2019 che configura, pur nella specificità e nella complessità di una realtà onnicomprensiva, un modello di scuola unitario nell’ispirazione pedagogica, nella scelta curricolare e progettuale, nel sistema di verifica e valutazione, con una progettazione educativa e didattica predisposta dai dipartimenti disciplinari.
L’approccio metodologico-organizzativo è di tipo sistemico ma pur sempre in una visione olistica: si fonda su studi, teorie ed esperienze che evidenziano una significativa soddisfazione di tutti i portatori d’interesse (stakeholders) laddove si pone l’apprendimento al centro della cultura organizzativa (learning organization); considera l’organizzazione come comunità di pratiche che condivide le conoscenze e le competenze disponibili al suo interno, le sviluppa e le implementa rendendole patrimonio comune; utilizza l’errore come fattore di problematicità e conoscenza per la ricerca di soluzioni alternative.
Tale visione organizzativa prevede una leadership diffusa, per valorizzare e accrescere la professionalità dei singoli e dei gruppi, che faccia leva su conoscenze, abilità, competenze, capacità, interessi, motivazioni attraverso la delega di compiti e il riconoscimento di spazi di autonomia decisionale e di responsabilità. Il presupposto è una visione del docente, ispirata all’art. 33 della Costituzione, e della scuola come luogo, ambiente, comunità che educa e forma gli studenti e le studentesse.
Le indicazioni esplicitate hanno origine:
- dal costante percorso di riflessione e confronto con gli OOCC;
- dall’ elaborazione del Rapporto di autovalutazione (RAV) da cui sono emersi punti di forza ma anche elementi di criticità sulla base dei quali è stato stilato il Piano di miglioramento che vede coinvolti tutti gli attori del sistema scuola portatori di interesse, alunni, docenti, genitori;
Il Dirigente Scolastico, cui attiene la responsabilità dei risultati, indica pertanto con il presente Atto d’Indirizzo, gli obiettivi strategici di miglioramento da perseguire per il triennio 2015-2018 e che saranno assunti quali indicatori e parametri per ogni attività della scuola:
- Nel lungo periodo, la priorità di migliorare gli esiti degli studenti (risultati scolastici, risultati nelle prove standardizzate, competenze chiave di cittadinanza e risultati a distanza), in particolare si fa riferimento a
- risultati nelle prove standardizzate: migliorare i risultati in Italiano e Matematica, riducendo la variabilità dei risultati tra le classi parallele e aumentare il numero di allievi con livelli di apprendimento medio alti (4 e 5);
- competenze chiave e di cittadinanza: promuovere l'acquisizione di competenze di cittadinanza (sociali, civiche e personali).
- Nel breve periodo (corrente anno scolastico) i seguenti obiettivi di processo:
- elaborare un curricolo strutturato per le competenze di cittadinanza e relativi criteri di valutazione;
- sviluppare e valorizzare le risorse umane e implementare la formazione del personale.
Pertanto il Collegio dei docenti che si è già attivato con impegno e costanza per stare al passo con le innovazioni introdotte, anche durante l’anno scolastico che sta iniziando continuerà ad agire per:
- superare una visione individualistica dell’insegnamento per favorire cooperazione, sinergia, trasparenza e rendicontabilità sociale / accountability;
- individuare gli aspetti irrinunciabili del percorso formativo ed esplicitare i relativi standard di processo in sede di dipartimenti disciplinari e consiglio di classe;
- valorizzare al massimo la padronanza linguistica dell’Italiano e della lingua inglese;
- potenziare le competenze dell’area scientifico – tecnologica;
- incrementare percorsi di alternanza scuola – lavoro qualificanti, in stretta correlazione con le attività produttive e le istituzioni culturali del territorio;
- organizzare attività in funzione dell’acquisizione di una cittadinanza attiva, consapevole, responsabile, democratica che rafforzi negli studenti il rispetto di se stessi e degli altri, prevedendo un sistema di indicatori di qualità per rendere osservabili e valutabili le competenze suddette;
- prevedere percorsi e azioni per valorizzare la scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio e in grado di sviluppare l’interazione con le famiglie e con la comunità locale;
- avere come costante riferimento, nel campo peculiare dell’istruzione degli adulti, la normativa dettata in particolare dal DPR 263/2012, dal DLgs. 13/2013, dalla CM 6 del 27/2/2015 e dal DI 12 marzo 2015, per il conseguimento di più elevati livelli di istruzione per la popolazione adulta, anche immigrata, con particolare riferimento alla conoscenza della lingua italiana, nel quadro delle indicazioni europee in materia di educazione degli adulti;
- mantenere coerenza tra le scelte curricolari, le attività di recupero/sostegno/potenziamento, i progetti di ampliamento dell’offerta formativa, le finalità e gli obiettivi previsti nel POF al fine di assicurare l’unitarietà dell’offerta formativa e, il più possibile, la congruenza ed efficacia dell’azione didattica ed educativa complessiva;
- prevedere forme di documentazione, pubblicizzazione e valorizzazione delle buone pratiche messe in atto da singoli o gruppi di docenti e dei prodotti/risultati degli alunni;
- mutuare sperimentazioni e innovazioni didattiche centrate sul soggetto che apprende, anche nell’ottica di integrare le tecnologie più complesse nell’attività didattica in classe;
- rendere i dipartimenti disciplinari laboratori di scelte culturali all’interno della cornice istituzionale, normativa e ordinamentale di riferimento, di confronto metodologico, di produzione di materiali, di proposte di formazione/aggiornamento, di individuazione degli strumenti e modalità per la rilevazione degli standard di apprendimento;
- tenere nella dovuta considerazione gli allievi/e con Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA), Bisogni Educativi Speciali (BES), Diversamente Abili (HC) e gli alunni stranieri e/o adottati;
- supportare gli alunni/e di talento anche grazie a percorsi individualizzati di valorizzazione delle eccellenze;
- proseguire e implementare le attività di orientamento in entrata ed uscita e l’eventuale riorientamento sia attraverso la didattica orientativa, sia attività orientative extrascolastiche;
- rendere i Consigli di Classe laboratori di condivisione delle proposte didattiche per la classe, del raccordo educativo e dell’analisi e risoluzione dei problemi della classe e del singolo allievo/a, al fine di prevenire e contrastare la dispersione scolastica;
- interiorizzare finalità, norme e procedure relative alla sicurezza degli ambienti e alla salute dei lavoratori e degli studenti, in un’ottica educativa di diritti/doveri di cittadinanza;
- tendere a uniformare i comportamenti di ciascuno ai diritti/doveri di convivenza civile ecittadinanza, nella consapevolezza che la prassi quotidiana influisce sugli alunni molto più della teoria.
Pertanto il Collegio Docenti, nell’ambito delle proprie competenze tecnico – didattiche e culturali, terrà conto di quanto indicato nel predisporre il POF: individuare le aree per le funzioni strumentali; adottare iniziative per l’inclusione, l’integrazione e la valorizzazione delle eccellenze; proporre attività per l’ampliamento delle attività formative prettamente curricolari ed extracurricolari; approvare il piano di formazione e aggiornamento per l’arricchimento delle competenze professionali; sostenere i processi di miglioramento attraverso il monitoraggio e l’osservazione dei processi.
Le Funzioni Strumentali deliberate dal Collegio Docenti, le Figure di sistema, i Collaboratori individuati dal Dirigente Scolastico, i segretari con funzione di coordinatori di Classe, i Responsabili di Laboratorio che verranno indicati, costituiranno i nodi di raccordo tra l’ambito gestionale, organizzativo e didattico, al fine di garantire attuazione a quanto poi approvato dal Consiglio d’Istituto.
Naturalmente saranno costanti il dovuto rispetto delle norme e dei regolamenti, l’imparzialità di trattamento, la correttezza procedurale, l’attento ascolto e la fattiva collaborazione, l’impegno nell’affrontare incertezze, imprevisti, problemi.
Il contesto in cui la scuola opera, particolarmente diversificato considerata la complessità dell’Istituto, costituendo un parametro di confronto e di crescita culturale, richiede precise scelte culturali, etiche, pedagogiche, metodologico-didattiche, progettuali, organizzative su cui costruire il P.O.F. e da cui dedurre la definizione inequivocabile e realistica degli obiettivi che si intendono raggiungere.
Le scelte pedagogiche si sostanziano in:
- rispetto del valore di “persona” e alleanza scuola-famiglia;
- formazione alla cittadinanza attiva anche in una dimensione europea e sviluppo delle abilità pro-sociali per conseguire le competenze chiave di cittadinanza;
- “sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione dell’educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell’assunzione di responsabilità nonché della solidarietà e della cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri, potenziamento delle conoscenze in materia giuridica ed economica finanziaria e di educazione all’auto imprenditorialità” (L 107 /2015, art.1, c.7);
- integrazione/inclusione;
- didattica per competenze per la definizione del curricolo verticale;
- orientamento e sviluppo dell’alunno come “persona” nella logica dell’apprendimento permanente (lifelong learning).
Le scelte progettuali riguardano:
- l’attuazione di percorsi educativi e didattici in connessione con le criticità evidenziate dal RAV;
- l’apertura a nuovi progetti che rispondano al principio della significatività dell’ampliamento dell’offerta formativa e non si configurino, invece, come forma qualunquistica di progettualità diffusa (non la scuola dei progetti, ma il progetto della scuola);
- l’adesione a progetti extra curricolari, coerenti con la programmazione didattica della classe e che tengano conto delle necessità scaturite dall’analisi dei bisogni formativi degli studenti.
Le scelte organizzative interessano:
- attivazione di percorsi didattici differenziati con attenzione particolare ai casi di svantaggio;
- sviluppo di processi di insegnamento-apprendimento, fondati sulla didattica laboratoriale e per problemi, sul cooperative learning e sul lavoro di ricerca in piccoli gruppi;
- flessibilità, diversificazione, efficienza ed efficacia del servizio scolastico;
- processo di informatizzazione della scuola;
- gestione funzionale e aggiornamento del sito WEB;
- protocolli di intesa e accordi di rete con Enti e Istituzioni presenti sul territorio per la
realizzazione di progetti coerenti con il presente atto di indirizzo; - sistema di autovalutazione, azioni di miglioramento e rendicontazione sociale;
- condivisione degli apporti organizzativi del personale ATA a tutte le componenti della scuola.
Quanto fin qui espresso costituisce l’indirizzo cui deve far riferimento, nel più ampio consenso, il processo di insegnamento – apprendimento inteso come percorso all’interno di una comune visione di valori, idee, costrutti, modelli e pratiche didattiche che guidino l’agire collettivo.
In merito ai servizi generali e amministrativi, il Dirigente scolastico, ai sensi del D. Lgs. n. 165/200, art. 25 c 5 fornisce al D.S.G.A., nel rispetto delle sue prerogative, le direttive di massima che costituiscono linee di guida, di condotta e di orientamento preventivo sullo svolgimento della sua diretta attività e del restante personale A.T.A. posto alle sue dirette dipendenze.
Il lavoro che attende questo Istituto sarà impegnativo, ma utile a dare a questa istituzione il risalto che merita e il valore aggiunto di cui necessita. Imprescindibile sarà il coinvolgimento di tutto il personale docente, educativo e ATA che, con impegno e senso di responsabilità, potrà permettere la realizzazione degli obiettivi individuati.
Il presente Atto, costituisce, per norma, atto tipico della gestione dell’istituzione scolastica in regime di autonomia ed è:
- acquisito agli atti della scuola;
- pubblicato sul sito web;
- affisso all’albo;
- reso noto ai competenti Organi collegiali.